19 Aprile ore 20,45 – Corso Animatori Liturgici – Quarto Incontro

Presso la Curia Diocesana – Qui la locandina del Corso

20 Aprile ore 20,45 – Veglia Vocazionale a San Siro

Diocesi Ventimiglia – Sanremo

sito della Diocesi di Ventimiglia Sanremo

Giovani Vescovo

Magenta – Ventimiglia, i giovani con il Vescovo

5 Settembre 2019

Gli oratori della città di Magenta sono stati ospiti della diocesi di Ventimiglia – San Remo nella giornata di mercoledì 4 settembre, all’inizio di una ormai tradizionale fiaccolata che da quattro anni viene organizzata per tutti gli animatori dei centri giovanili. Un centinaio i partecipanti solo tra i ragazzi a cui vanno aggiunti i volontari adulti che hanno guidato i pullmini, curato la logistica e organizzato i pasti per tutta la carovana. Una fiaccolata a staffetta in cui ogni ragazzo corre da protagonista per cento metri ad ogni tappa per sottolineare l’importanza del proprio lavoro all’interno di una comunità giovanile dove da soli non è possibile ottenere il risultato ma solo sapendo collaborare insieme.

Usando come punto di arrivo il santuario di San Secondo a Ventimiglia e la parrocchia di Sant’Agostino come luogo di incontro i ragazzi e i volontari sono stati accolti dal vescovo diocesano Antonio Suetta che ha tenuto loro una catechesi e accesso la fiaccola che ha dato di fatto via alla staffetta. A coordinare l’intera iniziativa il parroco don Emiliano Redaelli che ha illustrato l’idea di fondo della staffetta di quest’anno che voleva partire appunto da Ventimiglia per invitare a riflettere sul concetto di “confine”, a iniziare da quelli in onore alle cronache per la questione degli immigrati per arrivare a quelli esistenziali che ci costruiamo noi separandoci dagli altri. «Meglio una vita con… un… fine che una vita al confine» ha sintetizzato il sacerdote prima di passare la parola a monsignor Suetta.

E tra il vescovo e i ragazzi si è instaurato un clima di dialogo, curiosità e amicizia perchè «non capita tutti i giorni di avere un vescovo a disposizione con cui parlare delle nostre questioni di fede» hanno ringraziato i giovani al termine della foto di rito nel chiostro di Sant’Agostino. La testimonianza di Suetta si è articolata in due passaggi principali: da una parte l’informazione della realtà dei migranti che sovente viene distorta e manipolata per fini politici da media. In questo è importante conoscere come si mouve concretamente la diocesi di Ventimiglia – San Remo per rispondere alla primaria necessità di aiuto ma anche per aiutare tutti a valutare il fenomeno nel suo insieme alla ricerca delle cause a volte costruite da poteri forti che generano il fenomeno migratorio obbligando alla partenza chi avrebbe diritto di vivere e godere dei frutti della sua terra. Il secondo passaggio della catechesi del vescovo ha invece riguardato la formazione spirituale dei giovani cristiani: ci troviamo davanti all’inizio della storia della salvezza alcune figure fondamentali per comprenderla tutta; la storia di Caino e Abele dove il forte primogenito uccide colui che è «soffio» anche nel nome al posto di prendersene cura. Invade il confine del fratello e dopo averlo ucciso è come se avesse ammazzato anche una parte di se – ha sottolineato Suetta – e dall’altra abbiamo la figura di Abramo, colui che è nomade di sua natura, ma a cui viene chiesto di uscire anzitutto da se stesso, piuttosto che da un luogo fisico, per potersi occupare di coloro che gli saranno affidati e così costruire il popolo di Dio, il luogo dove i confini personali di tutti si uniscono in quelli della comunità.»

Particolare interesse ha suscitato nei ragazzi la distinzione fatta dal vescovo: «Un conto è la frontiera, costruita dall’uomo e gestita secondo leggi che a volte possono risultare problematiche, un altro è il confine che diventa invece un’occasione di incontro, di confronto, di alleanza e di amicizia». Diverse le domande dei giovani a riguardo della vicenda degli immigrati che Suetta ha affrontato raccontando episodi concreti in cui la chiesa si è saputa muovere anche contro l’ostilità e la critica di chi voleva strumentalizzare le tristi storie di questi sfortunati viaggiatori: «I cui occhi però vedi pieni di speranza e gratitudine per quanto ogni giorno si fa per loro» ha concluso il vescovo.

La staffetta è poi partita con destinazione Triora, mentre domenica è previsto il ritorno a Magenta.

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