Grande festa per il gruppo dell’Apostolato della Preghiera della Parrocchia di Arma che il 17 ottobre 2020 ha celebrato il centenario della sua fondazione.
All’altare di S. Giuseppe è stata allestita una piccola mostra fotografica che permette di ripercorrere i momenti più significativi della vita del gruppo. Sull’altare campeggia la foto di Mons. Giuseppe Giauni, primo parroco di Arma, che, proprio 100 anni fa, sul Vessillo di S. Antonio, scriveva con profonda commozione di essersi recato a Roma per il congresso dei direttori dell’Apostolato della Preghiera e di essere stati ricevuti in udienza privata dal S. Padre Benedetto XV, il 16 ottobre 1920. Scriveva: “Il S. Padre, con paterna bontà, ci chiese della nostra Chiesa, del nostro paese, della nostra popolazione e, quindi, dietro nostra preghiera, ci confortava di sua Benedizione”: “Sì, benedico tutte le vostre intenzioni, le vostre opere perché possano prosperare, benedico i benefattori tutti della vostra Chiesa. Aumentino così che presto la vostra Chiesa sia portata al suo termine”.
Dice Maria Guidi, che ricorda molto bene gli sviluppi dell’Associazione, essendone stata responsabile per quarant’anni: “Nel 1985 Don Daniele Bisato diede nuovo impulso al gruppo di Arma, istituendo un registro degli iscritti: eravamo circa seicento. Ci riunivamo ogni mese per l’adorazione eucaristica e per un incontro formativo con il Parroco. Era un’ attività bella, anche se un po’ impegnativa, e che facevo molto volentieri: c’erano da distribuire, di casa in casa, le intenzioni di preghiera del mese. Qualche volta non ti aprivano o non trovavi nessuno e dovevi ritornare. Io li distribuivo anche per la strada”.
S. E. Mons. Antonio Suetta ha celebrato la S. Messa di ringraziamento in occasione di questo importante anniversario, sottolineando come esso coincida con la giornata missionaria. La missione della Chiesa è annunciare a tutti il regno di Dio e l’apostolato coincide con il mandato missionario della Chiesa. “E’ stata una grande intuizione – ha detto il Vescovo – considerare la preghiera non solo l’anima profonda della vita spirituale di ogni cristiano ma anche il motore indispensabile di ogni vero apostolato. L’apostolato – ha continuato – non è di iniziativa umana e non corrisponde a delle nostre strategie. Non siamo noi ad inventarci qualche cosa per diffondere il Vangelo di Gesù ma è dalla comunione con il Padre e con il Figlio che discende la possibilità di essere testimoni e di essere segni sacramentali della salvezza di Dio. Questa intuizione è molto importante perché, a monte di ogni attività apostolica, ogni cristiano, laico o pastore, deve custodire una profonda unione spirituale con il Signore Gesù.
Al termine della celebrazione eucaristica, davanti alla statua del S. Cuore di Gesù, che ha benedetto, ha consacrato la parrocchia di S. Antonio e S Giuseppe al S. Cuore.
A proposito di questa devozione, legata all’Apostolato della Preghiera e molto sentita dai fedeli, il Parroco Don Alessio Antonelli, ne approfondisce alcuni aspetti.
“Tutto nasce da una vocazione particolare: la riparazione tramite l’offerta della propria vita al cuore di Gesù, imitando le virtù e i sentimenti del nostro Redentore. Guardando al Cuore di Cristo si impara a crescere nella pazienza, nella umiltà e nella abnegazione di sé. Queste virtù, disprezzate dal mondo, sono per i credenti segno di santificazione e di testimonianza e aiutano a far rifiorire i carismi del servizio, che rendono la comunità sempre più fedele sposa dell’Agnello”.
“L’Apostolato della Preghiera – continua il Parroco – ha sempre avuto uno spazio rilevante nella comunità di Arma sia per il numero di associati sia per la partecipazione agli incontri. Anche se, negli ultimi tempi, il gruppo si è un po’ assottigliato, continua a essere molto impegnato. Gli aderenti costituiscono un valido aiuto nella parrocchia perché riescono a visitare molte persone anziane, sole e ammalate, portando loro la presenza di Cristo.
A loro è affidato il compito di sostenere la parrocchia attraverso la preghiera, che è la sorgente da cui attingere per operare nella vita comunitaria.