Diocesi Ventimiglia – Sanremo

sito della Diocesi di Ventimiglia Sanremo

Santa Messa della Comunità Diocesana per il Papa

Questa sera alle 20,30 presso la Concattedrale di San Siro in Sanremo la Santa Messa in suffragio di Papa Francesco presieduta dal Vescovo Antonio.

Giovani

Riparte la Pastorale Giovanile!

4 Novembre 2018

Una settimana fa a Roma si è conclusa da XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi per la gioventù, e i padri sinodali, ai giovani del mondo intero, hanno rivolto un lettera nella quale dicono che si sono riuniti per ascoltare la voce di Gesù, “il Cristo eternamente giovane” e riconoscere in Lui le molte voci della gioventù: voce che esprimono grida di esultanza, i lamenti e i silenzi.

E’ vero, noi come Pastorale della Gioventù della Diocesi di Ventimiglia – San Remo, più che mai, abbiamo riconosciuto il bisogno di offrire ai giovani il posto a loro destinato all’interno della nostra Chiesa Diocesana, ossia, il protagonismo che a loro è naturale e spontaneo. Un protagonismo che nasce dalla consapevolezza che ci vuole giovani che parlino ai giovani, con un linguaggio capace di esprimere la ricerca interiore di ogni ragazzo e ragazza, con un linguaggio che sia capace di esprimere la loro gioia, speranza, dolori e angosce, che oggi, purtroppo li inquietano.

E’ un fatto che le nostre strutture, diocesane e parrocchiali, sono da tanto tempo irrigidite. Sembra che non siamo ancora stanchi di suonare e cantare l’eterno ritornello: ‘abbiamo sempre fatto così…’ Peccato, perché questo modo di pensare e agire, frutto di una mentalità, o come dice papa Francesco, frutto di una pastorale di manutenzione, allontana i ragazzi, li chiudono le porte in faccia e ancora di più li spingono fuori delle nostre strutture ecclesiastiche. Dunque, come coinvolgerli? Come suscitare in loro ciò che li è naturale e nella loro essenza, o sia il protagonismo, la spontaneità che li è caratteristica e il desiderio di fare e innovare?

Secondo me, il primo passo è riscoprire dentro delle nostre chiese i giovani che abbiamo e valorizzarli. E’ quasi una follia pensare di andare oltre le mura della parrocchia a chiamare quelli giovani che stanno al di là se non siamo in grado di coinvolgere quelli che ancora adesso perseverano e cercano di inserirsi, ossia, ‘il piccolo resto di Israele’. Quindi, se non siamo in grado di parlare ai nostri, a quelli di casa, è già condannato al fallimento la proposta di andare a cercarli fuori. E’ certo che dobbiamo sempre considerare la possibilità della uscita e della ricerca fuori, ma il primo passo è parlare ai nostri, soprattutto ai ragazzi inseriti nei gruppi della cresima e dopo cresima, dopo di che, avremo in loro un piccolo gruppo capace di andare oltre.

Poi, parlando sempre della mia piccola esperienza, non dobbiamo ripetere nelle nostre strutture o nei nostri incontri, la logica del mondo, penso che sarebbe una competizione molto sbilanciata e anche questa condannata al fallimento perché ci rendiamo conto che il mondo è maestro in saper promuovere divertimenti e balletti; se da una parte non dobbiamo copiare le proposte di mondanità, da un’altra, non possiamo nemmeno dimenticare che i giovani ballano, giocano, si divertono, però no dovrebbero mai dimenticarsi che portano in sé il bellissimo sigillo del battesimo e dunque, ovunque vadano o siano, saranno sempre cristiani e devono comportarsi come tali.

Infine, ci vuole un ritorno a ciò che ci identifica come cristiani cattolici, o sia, la gioia, la bellezza, l’entusiasmo, l’annuncio accompagnato della testimonianza di vita, soprattutto di noi sacerdoti, e poi, far sempre presente la persona di Gesù e di Gesù morto e risorto, perché è nella certezza della Sua presenza in mezzo a noi che potremo promuovere un incontro personale con questo Gesù, che ha un volto e che noi spesso annunciamo. E dove capita questo incontro? Come possiamo renderlo possibile? In ciò che la Chiesa ci ha sempre insegnato e lasciato nella sua millenaria tradizione: nella vita di preghiera, nella coerenza di vita, nel incontro con i fratelli ma soprattutto nella presenza Sacramentale del Signore. Soltanto così potremo sentire, come ci hanno augurato i padri sinodali, “il vento dello Spirito che soffia più forte, spazzando via le nebbie dell’indifferenza, della superficialità, dello scoraggiamento”. Sfidiamo i nostri giovani a vivere la gioia del vangelo e loro sicuramente ci stupiranno.

Don Michele Rosa da Silva
Incaricato del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile
Diocesi di Ventimiglia – San Remo

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