Diocesi Ventimiglia – Sanremo

Siamo tutti come sospesi e sorpresi da quando la pandemia ci ha costretti nelle nostre case e le attività nelle quali prima eravamo forse anche troppo presi si sono fermate. Costretti a reinventare il modo in cui comunicare e, per coloro maggiormente attivi nelle comunità parrocchiali, anche la pastorale. Con qualche difficoltà tecnica, che speriamo di superare dopo la prima esperienza non perfettamente riuscita, i Diaconi permanenti della nostra Diocesi si sono “incontrati” in videoconferenza lo scorso martedì.

La serata è stata occasione per condividere le diverse situazioni che ognuno di noi vive e, soprattutto, per cercare di capire come potremo riprendere la vita pastorale quando finalmente inizierà il “dopo”. Saremo tutti inevitabilmente costretti a trovare nuovi strumenti che, insieme a quelli consueti, permettano di raggiungere i fedeli e di portare avanti la formazione permanente. Moti gli interrogativi, ad esempio, sulla catechesi dell’Iniziazione cristiana che vedrà con molta probabilità un maggiore coinvolgimento dei nuclei familiari. In fondo questa era una strategia alla quale si pensava da tempo; e quello che viviamo diventa così un’opportunità per coinvolgere anche i genitori nel cammino di fede.

La domanda più grande, non solo per i consacrati, riguarda però la celebrazione eucaristica: quando potremo di nuovo aprire le nostre Eucaristie ai fedeli?

Tutti gli interrogativi che attraversano la Chiesa intera ci proiettano verso un futuro che, in ogni caso, vedrà l’annuncio del Vangelo capace di trovare, insieme ai metodi tradizionali dell’incontro personale, anche tutte quelle nuove forme finora solo timidamente abbozzate. I Diaconi, testimoni del Cristo servo, saranno in prima linea per rispondere ai tanti bisogni che la crisi provocherà.

Antonio Garibaldi